Vergano

venerdì 19 febbraio 2010

LONG ROAD



 

Ho scelto questa canzone, tratta dalla soundtrack di Dead Man Walking, interpretata dal vivo da Eddie Wedder e Rahat Musrat Fateh Ali Khan (!) perchè il messaggio che io ne ricevo è quello di una smisurata preghiera di ringraziamento che vale anche per le bellezze della nostra natura. Ascoltatela fino in fondo e lasciatevi assorbire dalla sua misticità. A me ha fatto venire le lacrime agli occhi di felicità.

Essendo in pausa di "recupero fisico", non posso postare racconti di nuove camminate. Perciò ho deciso di rispolverare vecchie tracce di percorsi, rilevati in compagnia dei fratelli, nelle zone dei "nostri boschi" : http://www.parks.it/parco.monte.fenera/ La zona del parco del Monte Fenera.
Questo primo scritto vale come introduzione e come omaggio a tutte quelle persone che hanno dato vita alla pubblicazione della mappa dei sentieri, quella riprodotta ad inizio post.
Sull'immagine che vedrete dopo la lunga introduzione che sto per fare (e come questa su tante altre che ricavo da Ambiente Italia 3D del portale cartografico nazionale) mi soffermo e mi diletto nel riconoscere e dare i nomi dei paesi, dei monti, dei sentieri, dei luoghi che vi vengono rappresentati. Facendo ciò mi viene in mente lo stesso esercizio (naturalmente con altre misere possibilità...) che il mio "mitico" professore di lettere alle scuole medie nei primissimi anni sessanta ( prof. Fasola di Maggiora : una delle poche persone che ho veramente ammirato) soleva sottoporci al cospetto di una cartina fisica dell'Italia sulla quale non era riportato nessun toponimo, ma solo la conformazione del territorio : riconoscere i luoghi reali e dare loro il giusto nome sia che si trattasse di una città, di un fiume, di un monte, di un'insenatura o golfo, di un promontorio e via dicendo. Lui era il primo a insegnarceli... Mi ricordo che, passeggiando lentamente davanti alla cattedra, giocherellando con un mazzo di chiavi in mano, sciorinava in successione, a partire dal golfo Ligure, tutte le rientranze, i golfi, i capi, le città che a scendere verso sud si riscontravano sulla cartina. E ce li descriveva e ce li faceva ripetere. La sua concentrazione era impressionante. Non erano fredde sequenze di nomi che andava a ripetere. Era un viaggio lento, faticoso, di sorvolo dall'alto, con pause che denotavano lo "spostamento" delle sue vedute, supportate da raschiamenti di gola e risucchi nasali..., in attesa di giungere sopra il luogo successivo...Aveva nella sua mente, stampata, la carta geografica dell'Italia! In questo modo mi ha fatto innamorare della geografia: una materia che stimola l'immaginazione facendoti viaggiare con la fantasia.


Il territorio che andrò a circoscrivere è stato percorso a piedi, quasi per intero, da me e dai miei fratelli. Loro, nel passato, addirittura con moto da cross, quando per tale mezzo non esistevano ancora limitazioni per il transito nei boschi, o con mountain bike. Possiamo individuare la zona che ci interessa come una specie di triangolo isoscele, anche se è più vasta del parco del monte Fenera. Ne delimito i confini. Ad est (parte inferiore dell'immagine) le città di Borgomanero, Gozzano, Auzate-Bugnate, Pogno. (La foto comprende poi anche il lago d'Orta e i paesi della sponda occidentale, ma non rientrano nella mia delimitazione) A nord (parte destra dell'immagine)a partire da Pogno, il solco del valico della Cremosina e Valduggia, ben visibili nella parte centrale della foto. La punta del triangolo è occupata dal monte Fenera, ad ovest. Il lato sud (parte sinistra della cartina) è delimitato dal corso del fiume Sesia, da Grignasco, dalla salita della Traversagna che porta fino a Boca, da Maggiora chiudendo nuovamente con Borgomanero. All'interno di questi confini c'è anche il parco del monte Fenera, come si può vedere evidenziato nella cartina successiva.
Mi piace ricordare qui la serata di Giovedì 3 dicembre 2009 durante la quale è stata presentata ufficialmente per la prima volta la nuova cartina del parco nel salone del consiglio comunale di Gargallo. L'iniziativa è stata promossa dal Gruppo ecologico di Gargallo http://www.gruppoecologico.it/ .Il suo presidente sig. Carlo Baroli ha coordinato gli interventi degli autorevoli relatori, a partire dalla presidente del parco signora Oliviera Calderini. Il salone era gremito come non mi sarei mai aspettato. Le presenze illustri, come documentato dall'articolo dell'Informatore del 12/12/2009. (Cliccateci sopra per leggerne il contenuto).

Ed ancora un paio di fotografie tratte dal sito sopracitato del gruppo di Gargallo, il cui link per vederle tutte è http://www.gruppoecologico.it/html/foto/2009/cartina/indice.html










Il presidente (ex?) Carlo Baroli









la sala gremita


Alla fine della serata, sono state distribuite numerose copie della cartina. Abbiamo così potuto apprezzare il bellissimo risultato del lavoro di due anni di volontariato del quale noi frequentatori dei sentieri della zona sentivamo la mancanza. Avrebbe forse potuto essere anche più "ricca",
e "corretta" nella mappa di base là dove vengono collocati i toponimi, a volte troppo distanti dalla loro reale ubicazione. Certamente se l'iniziativa fosse stata resa pubblica con qualche riferimento in Internet, avremmo potuto magari avere l'apporto di tanti Wilderness e Technnologycal men (per dirla come Tito Princisvalle, guardiaparco ), come me, che con i loro esperimenti cartografici e rilievi con il Gps avrebbero potuto contribuire alla raccolta dei dati.
Ora, comunque, abbiamo finalmente tra le mani questo indispensabile strumento che ci permette di andare alla scoperta o ripercorrere i sentieri delle nostre colline. E con essi ritrovare o immaginare le opere e le attività e le abitudini della nostra civiltà contadina ed agricola. Le radici con le quali erano legati gli abitanti dei luoghi al loro territorio e che noi cerchiamo di riscoprire ed immaginare immergendoci e lasciandoci cullare dal fascino di nostra madre terra, andando a "calpestarla" passo passo.
In attesa di postare la prossima camminata, offro tre immagini ricavate da Italia 3D sulle quali volare con la fantasia per trovare i percorsi già fatti o quelli in programma scrutando il nostro territorio dall'alto accompagnati dall'ausilio della nuova mappa cartografica del Parco del Monte Fenera. Buone camminate virtuali... e non. (cliccare sulle immagini per averne una visione zoommata).








Noi partiamo da qui. Borgomanero ovest, Santo Stefano, i tre Casali (Baraggioni, Motto Florio, Canuggioni), la collina con Vergano. A sinistra, con la salita della Cumiona, ci si addentra verso il parco iniziando dalla zona che sta diventando sempre più Wilderness, ma che solo fino a poche decine di anni fa vedeva tanti terrazzamenti lavorati. Ogni famiglia aveva il suo appezzamento di terreno coltivato a vigna.


Verso ovest. Nel cuore del parco. Castagnola, Maretti, Colma ed il monte Fenera. A sinistra il crinale che porta verso il mitico sentiero 777, San Bernardo e il motto della Capretta.











Vista verso sud-est. La piccola piazzola del rifugio Garibaldino di San Bernardo, in primo piano. Più avanti i crinali si dividono: a sinistra col "tagliafuoco" verso il monte Ovagone, a destra verso la Croce del Teso e poi ancora a sinistra la Pelosa ultima altura che sovrasta Maggiora, e verso destra il motto della Capretta.




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