Vergano

domenica 28 giugno 2009

BROTHERS' REUNION

Facile camminata percorrendo un anello che dalla Cumiona ci fa transitare per Piovino dove facciamo visita alle nostre due sorelle (manca la primogenita per completare il gruppo...) con la presenza di alcuni nipoti e del cognato.

Sabato 16 maggio 2009 Partenza ore 13,43 Arrivo ore 17,37 Km. 12,1
Avevo scritto facile camminata, ma il grafico altimetrico potrebbe fuorviare. In effetti il dislivello massimo è stato di soli 157 metri... Partenza da casa nostra. Oggi siamo tutti e quattro i Vercelli Brothers camminatori. La prima parte del percorso rifà pari pari , fino alla cappella del culmine Cumiona, al quadrivio, quello che abbiamo affrontato come mio primo collaudo post operatorio verso le vigne di "San Peru" . Iniziamo quindi percorrendo via Maggiora fino alla deviazione per la salita della Cumiona dove, presso la cascina "Urgera" di Canuggioni, Eugenio fotografa una cappella che non avevamo mai considerato...

Come al solito ai bordi della strada notiamo le immondizie che gli incivili vengono a depositare in mezzo al bosco. Questa volta avrei anche le fotografie da postare, ma come già mi ero ripromesso non le inserisco poichè mi piace che il mio blog sia un contenitore di sole immagini pulite. Qualora mi rendessi conto per il futuro che mettendo qualche fotografia di tale scempi potessi muovere non dico la coscenza degli ecologisti (poichè questo è naturale) ma l'interessamento degli addetti ai servizi comunali allora lo farei. (devo prima conquistarmi una presenza visualizzata in internet da parte di chi può agire...) La salita della Cumiona la affrontiamo con passo lento, poichè il giro che faremo oggi sarà abbastanza lungo.
La natura che ci circonda emana un profumo intenso di fresco e di verde. La fioritura delle piante, anche quelle più comuni e che a volte non degnamo di uno sguardo, è nel suo massimo splendore. Ecco ad esempio come il Sambuco ci offre le sue bellezze.
Dopo la cappella, la strada si appiana per un breve tratto, prima di affrontare un ulteriore strappo che porta in territorio "Montalto" là dove è ancora attiva una cava di estrazione argilla e dove nei primi anni settanta era stato individuato il posto per attivare una discarica....... C'è voluta la sollevazione della popolazione delle due frazioni di Vergano e Santo Stefano , interessate perchè allora quasi ogni sua famiglia poteva vantare di avere un vigneto da coltivare nella zona della Cumiona, per fare smettere quello scempio. La discarica a volte produceva focolai di incendi il cui fumo nauseabondo andava a impestare i vitigni viciniori. I contadini inscenarono delle manifestazioni di protesta che portarono anche al blocco, coi trattori, della salita che portava alla discarica impedendo l'accesso dei camion con i rifiuti. I due consigli di frazione, riuniti, organizzarono serate di dibattiti ai quali parteciparono in massa gli abitanti. La protesta ,seppur dopo faticose rimostranze, ebbe successo. La discarica in quella zona venne abolita ed iniziò un'operazione di risanamento che approfittando delle escavazioni lì presenti permise di ripristinare un assetto più naturale. I fautori e propugnatori della rivolta ottennero tale successo tra la popolazione che ebbero nelle successive elezioni il giusto riconoscimento a rappresentanti comunali . Casetta al culmine della salita. Cliccando per ingrandire l'immagine, si può leggere che la zona è soggetta a recupero .... da parte del Comune di Borgomanero e vige divieto di scarico materiale inerte. Alla sua sinistra si ha accesso alla zona dell"Urdinera" un tempo rinomata per i vigneti e la qualità del vino ottenuto, ora completamente ritornata alla natura... Alla destra si ha accesso alla cava ancora funzionante, mentre più avanti, con il pietrisco di scarto delle estrazioni si è provveduto a ricoprire le buche che hanno raccolto le immondizie che vi erano state depositate.
Evidenziando anche questa immagine con un click, si può osservare che oltre la zona bonificata, si scende nella vallata del Sizzone, per poi risalire sulla cresta verde scuro. con pennellate di bianco delle fioriture di robinie, dove sorge Gargallo verso cui noi siamo diretti, compiendo però prima una lunga via di aggiramento. Sullo sfondo il Mottarone e alla sua destra il profilo delle "Tre Montagnette" una delle nostre precedenti mete. Proseguiamo sulla strada che , pur salendo sempre, gradatamente però, ci porta in zona "Pernice" dove nel passato abbondavano le vigne. Ora sono tutte abbandonate e il bosco si sta impadronendo del terreno. Sopravvive un vigneto "amatoriale", piccolino, poche gambe come si suol dire, accudito dal professor Barbaglia come un piccolo cimelio di un'epoca che fu. Purtroppo per arrivarci, in questi giorni dopo le pioggie primaverili, non è sufficiente neanche una quattro ruote motrici. In alcuni punti dove si è raccolta l'acqua e non ha potuto defluire si sono create zone acquitrinose e fangose tali da impedire il passaggio con una vettura. ll professore si è armato di impegno e , comunque maldicendo l'incuria ed il non interesse degli addetti poichè qui siamo in zona ecologicamente protetta e nelle vicinanze del Parco del Monte Fenera, sta provvedendo a sbancare un pezzo di costone per permettere al suo veicolo di transitare oltre quel mare di fango... Condividiamo la sua indignazione e dopo aver scambiato un pò di convenevoli, non potendo aiutarlo nella sua opera di picconaggio e spalatura, lo salutiamo e proseguiamo il nostro viaggio fino a raggiungere l'intersezione con la strada che da Gargallo porta a Chepoli e poi alla Soliva. Qui facciamo un'altra triste considerazione sulle manchevolezze e inefficienze della pubblica amministrazione...Un cavalletto di divieto transito verso la strada che porta a Gargallo dà come indicazione di strada alternativa quella da dove siamo arrivati noi... C'è da sperare che nessuno, proveniente da Soliva con un automezzo (cosa peraltro abbastanza difficile da verificarsi) arrivi fino a questa deviazione obbligatoria, poichè dopo qualche centinaio di metri sarebbe intrappolato dal mare di fango che occupa la strada...!

Curiosi di arrivare al punto in cui la strada è stata interrotta al passaggio, ci avviamo in direzione di Gargallo. Incontriamo un paio di anziane signore di Soriso che conoscono Gianfranco perchè partecipano alle attività della Università della Terza Età di Borgomanero di cui lui è attivo collaboratore. Con loro ci soffermiamo a chiacchierare presentandoci (noi tre che non le conoscevamo) e venendo così a sapere che la strada è interrotta per una frana appena prima del "Cascinone", in quanto loro stavano arrivando proprio da là. Affrontiamo la discesa, asfaltata, che porta verso la valle del Pergallo (per noi è il Sizzone) e giungiamo presso il punto in cui si stanno già effettuando dei carotaggi di infiltrazione di cemento per sostenere la riva che sta smottando verso il fondo.

La foto successiva riprende il percorso della frana, ma non dà la giusta percezione di quanto sia ripida la riva e quanto sia effettivamente pericolosa e suscettibile di ulteriori peggioramenti se non si interviene sollecitamente. Certamente i lavori andranno avanti spediti, poichè questa strada tra breve sarà percorsa da tanti "fungjat" che si dirigeranno verso Chepoli per poi disperdersi tra i boschi alla ricerca di porcini e compagnia bella.......
Ultimata la discesa asfaltata, ritorniamo in piano e sullo sterrato là dove inizia la valle del "Sciscion" che scorrerà fino a Vergano , Baraggioni per confluire poi con quello di Maggiora nei pressi della ex colonia solare. Fiancheggiamo la tenuta del "Cascinone" recintata per permettere ai cavalli, che però non vediamo ma dicono che ci siano, di scorazzare liberamente.
Passiamo sul ponte che scavalca il Sizzone che qui i Gargallesi chiamano Rio Pergallo mentre io ostinatamente continuo a ricordare come "Sciscion". Guardando le cartine non riesco a capacitarmi che il mio torrente debba essere immortalato dai cartelli con la dicitura torrente Pergallo, mentre è riconosciuto come Sizzone... E svoltiamo subito dopo a destra, prima di affrontare la salita finale che porterà alla nuova zona abitativa di Gargallo, per costeggiare brevemente il ruscello e soffermarci ad una cappelletta restaurata recentemente.
Siamo ancora distanti da casa... Affrontiamo ora la dura salita che porta al Motto, la parte alta di Gargallo dove stanno sorgendo come funghi belle villette residenziali in posizione panoramica. Decidiamo di abbreviare la strada che porta verso Piovino tagliando verso la Cascina "Muscia" con qualche difficoltà iniziale per trovare il sentiero giusto. Dopo poco siamo a casa di mia sorella Mariuccia e vi troviamo anche l'altra sorella Rosanna in compagnia di Angioletto e dei nipoti Piersereno ed Alessandro. Visitiamo il loro giardino, ci scambiamo commenti e notizie recenti soffermandoci soprattutto sull'incidente stradale mortale capitato ieri sera ad un mio ex compagno di scuola elementare che abitava proprio dietro casa di mia sorella. Scattiamo la foto ricordo che appare all'inizio del post e questa volta con l'autoscatto viene ritratto pure Eugenio, il fotoreporter di tutte le nostre camminate. Ed infine via di corsa ( si fa per dire... comunque secondo il GPS sempre intorno ai 4,5-5 km. all'ora) sulla strada asfaltata che porta da Piovino verso Borgomanero. E' ormai tutta discesa ed Arnaldo in prima fila impone una bella cadenza di passi. Tiriamo il fiato appena prima di casa dove giungo (parlo per me.....) abbastanza stremato. E' stato il giro più lungo effettuato dopo l'intervento e manca ancora un bel pò di allenamento!

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