

Stupenda e commovente interpretazione di "Wild mountain thyme" da parte di Dick Gaughan accompagnato dalle fenomenali Emmylou Harris e Kate and Anna Mc Garrigle con il figlio Rufus Wainwright. Al dobro ed ai violini Aly Bain, Jay Ungar e Jerry Douglas.
post post scriptum...
Purtroppo ci sono degli intoppi in youtube... Il video che avevo postato era stupendo, ma per i misteriosi meccanismi della rete è rimasto "impigliato" in un groviglio che non riesco a districare. Chi volesse ascoltare e vedere, comunque, l'interpretazione di Emmylou e compagni può cliccare sul secondo video che appare all'interno dello stesso, sulla linea di connessione agli altri filmati di you tube.
In alternativa ho postato una eccellente e più roccheggiante interpretazione da parte dei Silencers. Sperando che anche questa non venga catturata....
Sabato 18 luglio 2009 Cesara - Monte Il Pizzo km. 6,1 Partenza ore 15,39 Arrivo ore 18,16
Non sarà come le selvagge montagne cantate nella bellissima canzone che ci accompagna in questa mini escursione, ma il monte Il Pizzo ed il sentiero percorso per arrivarci, mi hanno immerso in uno scenario di natura non insidiata dalla "civiltà", dapprima, ed in una strabiliante veduta "a volo d'uccello" , poi, tanto da lasciarmi veramente felice per aver trovato questa meta sorprendentemente sconosciuta finora.
Vista l'ora non più propizia, oggi decido per un breve assaggio esplorativo. Le intenzioni erano di partire da Cesara e scoprire le difficoltà iniziali del percorso che porta fino all'Alpe Sacchi, via alternativa e forse più impegnativa rispetto a quelle da Arola , da Nonio o da Quarna. Arrivo fino a Cesara in macchina e parcheggio nelle vicinanze della Chiesa Parrocchiale. Col GPS in mano, inizio a percorrere le stradine del piccolo borgo dopo aver sostato sotto i portici ad ammirare una stilizzata mappa muraria dei sentieri della zona.
Salendo per alcuni piccoli tratti ripidi, esco dai vicoli e mi soffermo poi ad osservare sia il paesaggio sia il GPS che mi segnala una bella via (così sembra dalla mappa di Alpugang) che porta verso est , sotto le pendici di un'altura che mi attira e che vorrei raggiungere per scoprire quale visuale sul lago potrebbe offrire.
Decido così di abbandonare l'idea iniziale di salire per la valletta dell'Acqualba, e devio decisamente verso destra, come si evince bene dalla mappa che ho postato. Si guadagna abbastanza rapidamente quota e , confortato dal GPS, proseguo per la sterrata abbastanza agevole. Mi addentro in uno spiazzo privato dal quale scatto alcune fotografie con la telecamera (mi mangerò le mani successivamente per non aver portato con me la macchina fotografica...). Cesara è sotto di me e posso spaziare con lo sguardo fino alla sua frazione Colma,al monte Camosino ed , oltre , al lago, ad Orta ed al versante orientale .

Continuo, confidando di trovare un sentiero che vada oltre la bella sterrata e che possa portarmi verso la vetta. Purtroppo incappo in una recinzione che delimita una proprietà privata dove va a morire la strada ed io non posso far altro che proseguire costeggiandola. Alla fine mi ritrovo in full immersion nel selvaggio bosco senza più nessuna traccia di sentiero...
Indago la mappa del GPS per trovare una via d'uscita che mi permetta di salire verso il monte Il Pizzo. Scopro così che ho troppo deviato verso est fidandomi della bella sterrata, mentre il sentiero addentrantesi in una valletta e collegantesi con Nonio era da tutt'altra parte. Non mi scoraggio e risalgo il pendio, quasi arrampicandomi, in mezzo ai rovi ed all'intrico del sottobosco. Guadagno subito faticosamente , facendomi largo tra la sterpaglia, in altitudine e tenendo sempre sotto osservazione la mappa, cerco di avvicinarmi il più possibile al sentiero che è segnalato. Fortunatamente dopo un bel tratto ripido e difficile, sbuco in una piccola radura pianeggiante che mi permette di tirare il fiato e fare il punto della situazione.
Il sentiero che debbo raggiungere corre quasi parallelo al cammino che sto facendo, per cui decido di inoltrarmi nella "macchia" e cercare di avvicinarmici il più possibile sfruttando le zone percorribili del sottobosco. Continuando a notare i progressi in fase di ricongiungimento col sentiero tracciato, percorro un bel tratto, fortunatamente quasi pianeggiante, fino a che finalmente trovo una roccia segnata in bianco-rosso che mi conforta dell'avvenuto ritrovamento della retta via...



Sono a questo punto tentato di chiudere l'anello del percorso, seguendo il sentiero che mi porterà a Nonio e poi risalire verso Cesara. Ciò perchè ancora non sono sicuro di trovare la traccia che sale verso il monte Il Pizzo. Quando però, più avanti dopo aver fatto un leggerissimo tratto in discesa, trovo la deviazione che, inerpicandosi subito, sale nel bosco, non ho titubanze e , anche se un pò rassegnato per le viste non troppo panoramiche, svolto decisamente a destra. Salendo posso per il momento solamente avere uno scorcio sul monte Mazzone, al di là della valletta che ho percorso, pur se adombrato e seminascosto dalle piante. Ed ho il timore che una volta lassù non abbia nessuna possibilità di spaziare con la visuale.


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