Vergano

venerdì 28 maggio 2010

I miei primi cento nastri 7

PENGUIN dei Fleetwood Mac




Gestazione difficile per la pubblicazione di questo post... Non avendo a disposizione in youtube di un video del periodo in cui i Fleetwood Mac pubblicarono Penguin ( primavera 1973), ho deciso di crearne uno utilizzando il programma di Pinnacle. Ho abbinato immagini recuperate dalla rete e due canzoni in mp3 per permettere ai miei lettori di ascoltare il tipo di musica che il gruppo proponeva al tempo. Il video ottenuto l'ho caricato in youtube in HD Alta definizione. Dopo alcune ore di elaborazione il risultato è stato che riuscivo a vedere le immagini in una buona qualità, ma non potevo disporre dell'audio "grazie" al veto della WMA che mi inibiva l'utilizzo delle canzoni sotto licenza. Ho tentato di rifare il procedimento, ma niente si è modificato. Così ho deciso di caricare, con il sistema messo a disposizione da Blogger, dal mio computer, il video che avevo provveduto a trasformare e salvare con Real Player. Il risultato della conversione, purtroppo, ha dato un esito non proprio soddisfacente riguardo la qualità video, ma in compenso mi ha permesso di postarlo nel mio blog con l'audio. Ho così deciso di mantenere i due filmati. Facendoli partire contemporaneamente, si può ascoltare con il primo la traccia audio e vedere comunque il video in bassa risoluzione, mentre col secondo, da youtube, permette di assaporare la diversa qualità delle immagini (e ce ne si rende conto subito...anche se le fotografie sono scadenti in origine) ma l'audio è interdetto.


Questo nastro l'ho acquistato dal mio ex-collega Ferretti, che ho già ricordato come avesse lavorato presso lo studio di registrazione della piccola casa editrice Ducale di Brebbia (VA), assieme ad altri sette titoli, nel lontano 1974 quando ero agli inizi della raccolta della mia nastroteca. Dichiaro qui la mia completa ignoranza di allora riguardo a chi fossero i Fleetwood Mac. Ero ancora legato agli ascolti "leggeri" radiofonici ed il mio solo strumento di aggiornamento musicale all'epoca si fondava e fidava della lettura di "Sorrisi e Canzoni TV"...per cui la mia non conoscenza di tutto il mondo musicale extra Sanremo era concepibile...
Credo che questa cassetta, dopo un paio di passaggi nel mio mangianastri, sia stata accantonata ben presto. Non ero ancora preparato al tipo di musica che vi si poteva ascoltare. E dire che non è poi di così difficile assimilazione! I suoni che ne provenivano, comunque, mi risultavano estranei, strani e sconosciuti, allora. Non ne fui invogliato al riascolto. D'altronde in quel periodo sfruttavo ogni occasione per godermi Baglioni, Jesus Christ Superstar e Tubular bells, ossia i miei primi nastri acquistati. Così Penguin non ebbe il giusto spazio per poter essere ascoltato ed apprezzato. Miseramente la cassetta venne messa anzitempo a riposo e non venne neanche proposta agli amici per il suo ascolto. Se non era piaciuta a me....E' rimasta quasi vergine, non sfruttata. Neanche più riascoltata poichè, con gli anni, la nuova tecnologia del CD mi aveva imposto l'archiviazione di tutte le cassette. Di conseguenza non ho neanche ricordi di vita a lei legati.
L'ho riesumata per questa occasione, per scattarle delle foto da insere nel blog.
E debbo dire che che sto apprezzando alcune composizioni, specialmente quelle cantate da Christine McVie, e sono stato favorevolmente impressionato dallo strumentale, che ho anche riportato nel video, Caught in the rain di Bob Weston.
Mi riporta alla mente l'atmosfera che si respira in Pat Garret e Billy the Kid di Bob Dylan, con quei tocchi di chitarra ed il coro in sottofondo. Ideale per un commento sonoro a pellicole documentaristiche.

A quel tempo la critica musicale lo considerò un cattivo lavoro. Non gli perdonò l'abbandono delle primigenie radici che con Peter Green, uno dei fondatori assieme a Mike Fleetwood e John McVie, avevano dato vita e vigore al movimento del British blues. Le vicissitudini, anche e soprattutto personali, del gruppo in quel periodo diedero vita a diversi cambi di formazione che, naturalmente, comportavano mutamenti degli indirizzi musicali. Non starò qui a raccontare la storia del gruppo perchè mi porterebbe lontano e non è nello spirito dei miei post. Voglio invece rammentare qualche altro ricordo personale riguardo alla scoperta dei Fleetwood Mac, successiva a questo mio primo incontro col gruppo.
Dopo aver arricchito la mia collezione con più di 400 cassette, stavo iniziando a documentarmi per un eventuale acquisto di un giradischi e passare quindi alla collezione di vinili. Per fare ciò, mensilmente, acquistavo due riviste specializzate che allora erano come il vangelo per ogni audiofilo che si ritenesse tale. Suono e la sua consorella Stereoplay.
Già mi aiutavo, per approfondire la mia cultura musicale con Ciao 2001 e Nuovo Sound, ma le due riviste sopra citate, oltre a formarmi nel campo dell'hi fi, furono una formidabile fonte di notizie "diverse" per l'ampliamento delle mie conoscenze. Specialmente Suono con le pagine di Music Box che, detto per inciso, erano curate dal gruppo di futuri fondatori de Il Mucchio Selvaggio, offriva alcuni begli articoli riguardanti specialmente la scena americana. Fu da quelle pagine che conobbi la storia dei Byrds e ne fui infatuato(Galeotto fu Raffaele Galli...), Fu da una foto a tutta pagina di Stevie Nicks che mi invaghii di quella stupenda "gitana" suscitandomi il desiderio di ascoltarla. Quando potei finalmente udirne l'incredibile voce col gruppo dei Fleetwood Mac nella nuova formazione "americana", ne diventai entusiasticamente un suo fan.
I dischi che mi fecero avvicinare ai nuovi Fleetwood Mac furono Rumours e Tusk, mentre Belladonna fu il primo disco solista di Stevie Nicks sul quale era inciso uno stupendo duetto con Don Henley, "Leather and lace", che è stata per parecchio tempo, ma lo è ancora..., una delle mie canzoni preferite in assoluto. In quel periodo ebbi Eagles e Fleetwood Mac in cima alla lista dei gruppi che amavo di più all'ascolto.

Ritornando a Penguin, posso dire che metterlo nel lettore cd, al giorno d'oggi, è diventata quasi un'abitudine. Avendolo riscoperto, mi soffermo su quelle composizioni che mi aggradano maggiormente. Così ascoltando la voce di Christine McVie in Remember me, Dissatisfied e Did you ever love me (sue composizioni) la trovo affascinante e non più monocorde come forse mi era sembrata al primo ascolto di tanti anni fa. Ed il "country" di The derelict mi fa capire come già allora fossero molto vicini a certe atmosfere americane che faranno proprie con la futura formazione che ottenne il clamoroso successo alla fine degli anni settanta. Ed anche lo strumentale già ricordato di Caught in the rain sta entrando prepotentemente tra i brani che mi frullano in testa ad ogni piè sospinto.
Per concludere posto una foto dei componenti che fecero parte del gruppo in quel periodo 1973-1974.
Sono, dall'alto in basso e da sinistra a destra .
Mick Fleetwood (da sempre facente parte del gruppo), Dave Walker
più sotto Bob Weston e Bob Welch
e seduti i coniugi Christine e John McVie.
C'è anche un cane... , ma sarebbe offensivo dire che fa parte della band...

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