Vergano

giovedì 12 febbraio 2009

Walk on...Cammina... e





Passeggiata di sgranchimento con Arnaldo ed Eugenio 9/02/2009


Cascine di Santa Cristina

Vedendo il grafico, sembrerebbe che abbiamo affrontato una tappa dolomitica del giro d'Italia...In realtà, osservando le altimetrie e la distanza si comprende come una sballata impostazione del GPS possa fare apparire una cima da conquistare una semplice scalinata di accesso ad una chiesetta. Il picco centrale è riferito a questa "scalata"... Abbiamo approfittato di una buona giornata di sole per uscire a sgranchirci le membra. Questa volta c'è anche Arnaldo che si deve riprendere pian piano dall'intervento che ha subito, per cui la nostra passeggiata si limita ad una camminata di sette chilometri che si svolge nei dintorni di Santa Cristina,frazione di Borgomanero,e specificatamente transitando dalle varie cascine che occupano l'ultimo territorio collinare prima di degradare verso la incombente pianura Padana.Le previsioni davano per i giorni successivi maltempo e freddo, per cui ci siamo baldanzosamente equipaggiati (questa volta solo scarpette da ginnastica...)e siamo partiti in macchina alla volta del parcheggio nei pressi della chiesa Parrocchiale di Santa Cristina. Abbiamo approfittato di questa sosta per andare al piazzale antistante la chiesa a scattare delle fotografie al panorama che ci si apre davanti. Nonostante la non eccelsa visibilità odierna, da questo balcone panoramico, si intravedono le prealpi e le Alpi, con il Monte Rosa che normalmente la fa da solenne padrone, ma che oggi si ripara dietro ad una coltre di foschia. Stiamo ad ammirare per un pò lo stupendo spettacolo, soffermandoci al pannello fotografico che riporta i nomi delle cime che fanno da corona alla valle dell'Agogna : una propaggine della pianura padana che si insinua come una lingua, tra le colline che la delimitano, verso il lago d'Orta. Cerchiamo di individuare i luoghi dove già siamo stati ed ammiriamo quelli dove progettiamo di andarci. Uno è sicuramente il Monte Massone che con l'Eyehorn e la cima Scaravini al lati, domina in modo imponente la scena, con i suoi fianchi generosi . Alla sua sinistra il monte Cerano ed il Poggio Croce, che abbiamo già affrontato, sembrano due pulcini... Lasciata la postazione panoramica, ci incamminiamo e passiamo davanti all'ex Palazzo Bono che è la sede del Museo "Come eravamo" dove sono raccolti attrezzi, utensili e ambienti della civiltà contadina . Il museo è aperto solo la prima domenica del mese e ci ripromettiamo di venirlo a visitare. Continuiamo verso il cimitero e lo fiancheggiamo. Siamo in zona pianeggiante, ma nonostante ciò lungo la strada corrono rigagnoli di acqua che esplicitano quanto il terreno sia veramente inzuppato e non riesca più ad assorbire. Siamo in aperto altipiano ed in lontananza si intravedono i casolari delle cascine viciniore (Vallazza a est e Vigne ad ovest). Proseguiamo e passiamo proprio davanti a Cascina Marazzini, nella vicinanza della quale c'è una cappella votiva



Più avanti,costeggiamo Cascina Ospedale. Giungiamo poi ad un bivio

Noi ,per ora,puntiamo decisamente verso Cascina Caristo che in breve scorgiamo con il campanile che spunta dal tetto di una casa ristrutturata. Ritorneremo poi al bivio e punteremo su cascina Roi , che sembrerebbe un rifugio per cani, tanto sono i latrati che ci accompagnano al passaggio vicino ad essa... Salendo (si fa per dire...la strada è appena appena in lieve pendenza) verso Caristo, passiamo davanti ad un forno ristrutturato recentemente.Credo che sia una tappa obbligata ,di ristoro, per i partecipanti che ogni anno si ritrovano a Santa Cristina per partecipare a "Cascinar Mangiando" una camminata ecologica che permette di visitare tutte le cascine della zona (che sono più numerose di quelle che vedremo noi oggi, poichè noi abbiamo fatto un giro più breve) e contemporaneamente offrire qualche specialità culinaria durante le soste. Entriamo finalmente nella corte di Cascina Caristo.
Ritroviamo oggetti e luoghi che sono stati anche della nostra infanzia. Il torchio:quasi ogni cascinale ne aveva uno; coltivare la vigna e produrre il vino erano un mestiere ed un'arte che i contadini della nostra zona praticavano con successo. Anche se i vigneti del Borgomanerese non avevano proprio niente da spartire con quelli nobili della vicina Boca e della abbastanza vicina Gattinara, davano comunque alle famiglie il vino da "pasto" giornaliero che soddisfaceva le esigenze annuali per il bere. Ed il pozzo. L'argano di legno attorno al quale si avvolgeva la corda , la "soga" (leggi la o come in "sopra"), è quasi consumato centralmente, a furia di levare secchi pieni d'acqua dal fondo. La nostra zona è sempre stata abbastanza ricca di falde acquifere; come per il torchio, anche per il pozzo si può dire che un cascinale su due lo avesse. Qui fanno proprio la parte del reperto archeologico, poichè in effetti ormai più nessuno li usa e li tiene in vita. Restano come mirabile estimonianza di un tempo che fù.

Usciamo dalla corte della cascina Caristo e ci volgiamo indietro ancora una volta ad assaporare l'immagine di un'epoca Al di qua di questo portone c'è la chiesetta-oratorio dedicata a Santa Maria risalente, si crede al XII secolo. Sulla parete c'è la data 1777 che probabilmente si riferisce all'anno in cui è stata ripristinata. Attualmente si presenta in ottime condizioni in quanto rinfrescata recentemente. Dal suo porticato si guarda verso il declivio della collina ed appena sotto vediamo un'immagine veramente d'altri tempi. Un vecchio col suo fascio di rametti di salice lega i tralicci dei vitigni come si faceva una volta...Lui sta curando e preparando con amore quel pezzetto di terra che un domani gli permetterà di avere il suo bicchiere di vino da pasto giornaliero... Ritorniamo sui nostri passi e, lasciata la cascina Caristo, scendiamo verso il limitare della collina, passando da cascina Roi, dove sentiamo e vediamo rinchiusi una decina di cani che abbaiano furiosamente. La cascina sembra ormai abbandonata.Presumiamo che funzioni da canile per cani randagi. Da qui parte la Pianura Padana. Ci avviciniamo alla Autostrada Gravellona-Voltri che lambisce proprio la strada che stiamo percorrendo e che ora ci accingiamo a risalire verso nord imboccando la valle dell'Agogna.In località Viganie, alla nostra destra, possiamo scorgere ormai, la chiesa di sant'Alessandro Risaliamo un filare della vigna e ,passando vicino ad un cespuglio di boccioli di rosa Canina, selvatica, arriviamo al sagrato della bella chiesetta che risale al 1933, come costruzione, però anche se non si hanno testimonianze sulla struttura precedente, si è a conoscenza che ivi fu costruito già nel 1450 un piccolo oratorio, un semplice edificio con una piccola abside circolare. Addirittura si pensa che il luogo fosse anticamente adibito a cimitero, poichè duranti gli scavi per la costruzione dell'edificio attuale, affiorarono numerosa ossa, resti di antiche sepolture.

Scendiamo ora per la strada di accesso al piazzale, una ripida discesa seppur di pochi metri, per riguadagnare il piano ed arrivare a Cascina Fontana ("I Talunit"). Più propriamente dovrebbe chiamarsi Cascine Fontana, in quanto è un agglomerato di più casolari. Ed iniziamo a risalire, prima in un tratto di bosco, poi all'aperto con una bella vista a nord sulle montagne, per riguadagnare quota e per riportarci a Santa Cristina. In questo tratto di strada avremo incontrato sì e no un paio di automobili. Questo fatto favorisce i ciclisti che hanno così scelto questa zona per allenarsi in santa pace senza troppi intralci con il traffico. Oltre quindi al Walk on ,titolo del mio post e della nostra passeggiata, abbiamo visto quindi un bicycle run..., ma sopra di noi c'è pure stato un fly over. Un bellissimo deltaplano dotato di motore ronzante come un calabrone impazzito, stava sorvolandoci e si sbizzarriva in evoluzioni di saliscendi. Quanto ho invidiato il fortunato guidatore del trabiccolo...! Godere di un panorama stupendo in questa bella giornata di sole da una posizione privilegiata come la sua! Invidiato a tal punto da richiamarne la sua attenzione con grandi gesti delle braccia e con delle grida che lo invitavano a scendere e farmi fare un giro.... Lui si è accorto dei richiami, ha addirittura salutato col braccio e si è abbassato di quel tanto che ci dava quasi l'impressione che volesse atterrare nel pianoro circostante. Non credo proprio che abbia sentito le mie implorazioni...con quel frastuono che presumibilmente aveva nelle orecchie (Ma mi piace pensare che avesse una cuffia con della musica adeguata ..., per lo meno io mi sarei comportato così...). Ha fatto un pò di evoluzioni, alzandosi, spegnendo il motore, scendendo in libera, fino a che si è allontanato verso la pianura.

Mentre seguivamo le evoluzioni del nostro aviatore, ci avvicinavamo pian piano al nostro punto di arrivo, dopo aver incrociato le deviazioni per Cascina Fagnani e Cascina della Stanga: ilpiazzale della Chiesa Parrocchiale. In effetti ormai la nostra meta era vicinissima. E' bastato compiere il vero ultimo strappo in salita (come da grafico...) per arrivare dove avevamo lasciato la macchina parcheggiata.
Bella passeggiata rilassante , in una giornata soleggiata ed anche tiepida .
Camminare, pedalare, volare................ movimenti per sentirsi vivi e partecipi del creato.

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