Accompagna questo mio post,dall'ultimo album di De Gregori "Per brevità chiamato artista", una stupenda melodia dalle radici popolari , certamente ispirata alla tradizione abruzzese di "Vola vola vola",e che sembra provenire dai primi lavori del Principe; un riferimento al pavone, alla nostalgia del passato alla ricerca delle origini.

7-04-2009 Soriso-Pogno-Bugnate-Auzate-Soriso di 10,3 km. Partenza ore 14,14 Arrivo 17,44 Tre ore e trenta, comprese le soste......
Ci trasferiamo in auto, con Arnaldo ed Eugenio, fino a Soriso, dove parcheggiamo davanti alla sede della banca , a questa bella antica villa ed alla "parete" ,con tanto di merli, di un castello che non saprei definire restaurato da antico manufatto o ricostruzione recente. Propendo per la seconda ipotesi, ma mi piacerebbe essere smentito da qualche Sorisese che leggesse queste righe.
Usciamo dal paese e ci addentriamo poi sulla strada sterrata che porta verso la valle della "Grua" , torrente che verrà a sfociare nell'Agogna a Borgomanero nei pressi dell'Oratorio , e che taglia la collina di Soriso da quella di Auzate e Bugnate , nostra destinazione di ritorno. Scendiamo verso di esso, fino a raggiungere il ponte che lo attraversa, in prossimità del congiungimento del ramo che proviene da Pogno con quello che giunge dalla Cremosina.


Il torrente la "Grua" (non so se usare il maschile o il femminile, nei suoi confronti...) ha una storia, abbastanza recente, che testimonia delle nefande scelleratezze che l'opera dell'uomo ha usato nei suoi confronti. La zona che andremo a raggiungere tra poco, è una delle più floride, dal punto di vista industriale, del Novarese. Qui un piccolo miracolo produttivo ha dato vita al "distretto del rubinetto": un'intera fascia di territorio situata prevalentemente sulle pendici ovest del lago d'Orta ma che si può dire che si estende da Omegna fino a Borgomanero ed oltre. Negli anni sessanta una crescita quasi selvaggia del settore ha dato vita ad un'incredibile proliferazione di aziende e di laboratori artigianali (richiamando una massa enorme di immigrati dal sud) che hanno dato prosperità e benessere alla popolazione ivi residente. Ma col benessere anche l'inquinamento... Si sa che per avere un rubinetto finito, occorre anche cromarlo, renderlo cioè lucente, splendente e a prova di corrosione. Per fare ciò esistono i bagni galvanici e di cromatura, i cui processi di lavorazione, purtroppo, danno adito a scarichi tossici. Ebbene, in quegli anni, il modo più semplice per non avere problemi era quello di scaricare i liquami di scarto e le acque di lavaggio nei torrenti della zona! La "Grua" fu una delle valvole di scarico per l'industria locale. Le conseguenze di tale scempio, si stanno ancora scontando a giorni nostri nella zona Borgomanerese della Beatrice, là dove il torrente scorre... Fortunatamente, grazie anche alla mobilitazione della gente dei luoghi, ed alle nuove leggi antinquinamento, il fenomeno è scomparso. Oggi tutte le rubinetterie adottano per i loro impianti galvanici il sistema a scarico zero. Si ricicla tutta l'acqua utilizzata depurandola in colonne di resine scambiatrici di ioni e si distillano gli ultimi eluati fino ad avere dei residui concentrati tossici che vengono destinati alle discariche controllate da una parte, ed acqua distillata che ritorna a far parte del ciclo produttivo, dall'altra.
Ci siamo accorti, nell'osservare da vicino il corso della "Grua" che effettivamente, oggi, le acque scorrono pulite (chiare fresche e dolci acque come direbbe il poeta) ed il torrente è rinato dando ospitalità a diverse forme di vita a partire dai pesci (avvistati diversi "varoni" belli vispi).

I pavoni sono bellissimi. Difficili da riprendere in primo piano. Appena ci sentono troppo vicini, volano via ; e che voli..., in un secondo sono sul tetto della casa. Per quanto riguarda la ruota, poi... nulla da fare! Credo che , non avendo notato nessuna pavoncella nelle vicinanze, non possedessero i giusti stimoli per "pavoneggiarsi" con le loro eventuali compagne: di sicuro noi non avevamo nessun potere di far loro spiegare quella stupenda coda che a giudicare dalla loro lunghezza, avrebbe assunto proporzioni incredibili.
Quando meno ce lo aspettavamo, ecco che il giardiniere si avvicina a noi e ci dà la buona notizia che la signora proprietaria del possedimento ci permette di entrare e fare il giro del lago... Allora non è poi così scorbutica come ce l'aveva dipinta .
Ne approfittiamo subito! Così osserviamo il cigno maschio che nuota nervosamente intorno all'isolotto dove la sua compagna cova. Può essere che in futuro possa diventare anche il lago dei cigni... Le potenzialità ci sono
A sud-ovest, una costruzione rotonda,in fase di sistemazione, simpatica, denominata Villa Ombrosa. All'esterno tavoli e panchine per consumarvi rilassanti pic-nic.
Da qui vediamo inoltre che altri lavoratori stanno abbellendo la tenuta, con opere di manutenzione . Notiamo inoltre nelle acque del laghetto delle trote gigantesche che, a detta del guardiano, non troveranno mai un amo al quale finire la loro esistenza: nessun pescatore ha mai approdato a queste rive... Paperelle gioiose si avvicinano all'acqua civettuole.


Prendiamo quindi il sentiero che scende alla valle della "Grua", raggiungiamo la Conc. Mongini, cascinale ben ristrutturato con delle caratteristiche sculture sul muretto di recinzione della casa, ai piedi della salita finale molto ripida che ci riporta a Soriso.
Stanchissimo, ma felice per aver portato a termine questa bella passeggiata e aver superato un altro collaudo significativo, salgo in macchina coi fratelli e ritorniamo verso casa.
certo che lo stai collaudando parecchio questo cuore nuovo.... :-)
RispondiEliminabravo, tienilo allenato
RispondiElimina