Vergano

sabato 24 gennaio 2009

Imiei primi cento nastri... 5


MOODS di Neil Diamond


Questa volta l'immagine postata è la fotografia del mio nastro originale che tuttora possiedo e che è ancora in ottimo stato. Sarà che,stranamente, non è stato prestato agli amici per il suo ascolto per cui non ha subito troppi maltrattamenti... Stranamente, perchè mi ricordo che all'epoca, ma tuttora mi piace tantissimo, mi era subito entrato dentro e ciò che ascoltavo io era ben presto "reclamato" dal mio gruppo: ma non avvenne per questo album.


L'ho comprato assieme ad altri sei nastri da un mio collega di lavoro dell'epoca, dopo che ero entrato in confidenza con lui. Mi fece pagare 2.000 lire l'uno. L'offerta era vantaggiosa poichè le cassette erano nuove ed io, che avevo appena installato lo stereo in macchina, avevo bisogno di infoltire la mia nastroteca. Il mio collega, Ferretti, era appena stato assunto e veniva da un'esperienza di lavoro presso la casa discografica Ducale, di Brebbia, nel Varesotto, suo paese natio. Motivi di retribuzione lo avevano consigliato a cambiare mestiere per dedicarsi ad un'occupazione che valorizzava il suo titolo di studio... Intanto però aveva conosciuto Vecchioni al tempo della sua incisione di Il re non si diverte, avvenuta proprio presso la Ducale , ed aveva partecipato addirittura alla masterizzazione del suo lavoro! Fu così che per me divenne un punto di riferimento per l'evoluzione delle mie conoscenze musicali. Di lui parlerò ancora quando tratterò gli altri nastri da lui acquistati.

Questa canzone...!
 


Questa canzone mi fa tornare alla mente la felice stagione dell'anno precedente, quando frequentavamo "Il Faro", una delle prime maxidiscoteche della nostra zona. Scrivere della nostra zona è un pò un eufemismo poichè, per raggiungerla, dovevamo percorrere abbastanza chilometri. Era situata in aperta campagna tra la città di Gattinara e Cossato e per noi abituati a scorazzare nelle balere di provincia era una destinazione che ci portava "oltre confine". Ma valeva la pena... Immensa, era, ai nostri occhi abituati a monolocali fumosi, e d'estate era attrezzata con un favoloso parco esterno che permetteva di ascoltare il complesso suonare dal palco centrale, mentre si ballava in diverse zone quali rialzate, quali appartate, quali centrali.Già:il complesso! Anche la più piccola balera disponeva di un proprio complesso musicale. Erano ancora lontani i tempi dei diskjockey, non troppo a dir la verità, poichè bastarono un paio d'anni perchè tutti i locali si adeguassero alle nuove esigenze (con certamente un minor costo per le serate...). Non tutti potevano esibire un gruppo musicale all'altezza della situazione, ma le nostre orecchie erano ben felici comunque di ascoltare la musica dal vivo con tra l'altro le più belle novità ed i successi del momento. E sì, perchè i gruppi facevano quasi a gara a presentare in anteprima le hit che andavano di moda. Ed al "Faro" addirittura precorrevano i gusti e le tendenze. Mi ricordo di una esecuzione a dir poco esaltante di una lunga composizione che inserivano nel giro dei lenti di metà serata. Io ne rimanevo incantato tanto da stare imbambolato sotto il palco ad ascoltarla dimenticandomi di fare il giro alla ricerca di una ballerina. Era In the court of the Crimson King, ma allora non sapevo proprio cosa fosse e da dove spuntasse quella strana melodia. Lo avrei scoperto quando le mie preferenze musicali avrebbero preso la strada del progressive.

Ma la canzone che più mi coinvolgeva era proprio Song sung blue eseguita divinamente. E poi dava l'inizio ad una serie di lenti micidiali che scatenavano le nostre velleità da "mattonellari"...E poi il tentativo di caccia ad Isabella, sogno romantico e platonico di quel periodo. Ma questa è un'altra storia...


Quando Ferretti mi vendette i sette nastri in contemporanea, questo fu quello che girò più spesso nel mio stereo. Song sung blue aveva il potere di ammaliarmi. Anche le altre composizioni, pian piano, però mi conquistarono. Gli arrangiamenti, forse eccessivamente pomposi, mi piacevano comunque poichè la presenza di archi strumenti a fiato e di dosi massicce orchestrali all'epoca mi erano graditi. Poi la voce di Neil, profonda e sensuale, mi affascinava. E non mi era del tutto sconosciuto, poichè sapevo che Sono bugiarda di Caterina Caselli era una cover da I'm a believer composizione di Neil portata alla ribalta dai Monkes, e poi Se perdo anche te , uno dei primi successi di Gianni Morandi, non era altro che la traduzione italiana di Solitary man che mi ricordavo di avere ascoltato alla radio più volte anche dal suo autore. Grande compositore ed interprete internazionale, quindi,nell'ambito della musica leggera, che raggiunse forse l'apice con questo lavoro.
Dal mio canto,ogni tanto rispolveravo il nastro e me lo godevo quando ero un pò giù, perchè, anche se alcuni pezzi erano abbastanza allegri (Porcupine pie, Gitchy goomy, High rolling man) aveva il potere di rilassarmi. Poi con gli anni l'ho riposto nel dimenticatoio, fino a quando recentemente, causa l'interesse per il fotomontaggio ed il relativo commento sonoro di filmati miei ho considerato alcune sue canzoni ideali per accompagnare le immagini riprese. Così Play me, Morning side, Theme , Prelude in E Major e naturalmente Song sung blue sono entrate a far parte delle colonne sonore dei miei lavori.
Debbo poi riconoscere che la critica delle riviste specializzate (Leggi Buscadero e Jam) negli ultimi anni ha rivalutato il lavoro di Neil Diamond che, con "12 Songs" del 2005 e "Home before dark" del 2008, ha raccolto elogi e consensi affrancandolo dall'etichettatura di cantante pop leggero e annoverandolo tra i grandi cantautori americani, ridandogli nuova linfa e popolarità, dopo il periodo di oscuramento degli anni novanta.

2 commenti:

  1. eheheh...i ricordi di gioventù...ma adesso mi dovrai raccontare un po' di questa Isabella...
    sempre coinvolgenti i tuoi post comunque! Complimenti

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  2. direi da associare con un gran vino delle colline novaresi, ho preso da quelle parti ottime bottiglie di nebbiolo e vespolina.

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