Vergano

sabato 14 febbraio 2009

Solo il Cuore potrebbe sapere


Un duetto tra Dan Fogelberg ed Emmylou Harris ,forse il più bello tra quelli che la Lady ha disseminato nel corso della sua carriera sia nei suoi album che nelle ospitate. Ho iniziato ad amare Emmy durante l'ascolto di Desire di Bob Dylan. Non era facile stare dietro al cantato di Bob. Nel passato solo Joan è riuscita a cantarci decentemente assieme.In Desire, però c'è un amalgama perfetto, grazie alla discrezione della Harris, alcune canzoni diventano delle vere e proprie simbiosi canore, tale è la compartecipazione della singer. Mi rimarrà per sempre impresso il refrain di Joey in cui la sua diventa la voce dell'anima di Bob, sofferta, condivisa, straziata. Da allora ho iniziato, con "Luxury liner", ancora in cassetta, (colpo di grazia per innamorarmi delle sue song e di lei, così dolce e romantica riprodotta sulla copertina) e poi con tutti i suoi lavori in vinile, andando a recuperare anche quelli più vecchi e tra questi il leggendario "Glinding Bird", a seguirla fino ai cd e dvd dei giorni nostri.
Ma il mio post prende solo lo spunto da questa canzone non per parlare di Emmylou, ma per parlare del mio cuore...
Tra una settimana effettuerò una coronografia per constatare di quanto le mie coronarie siano occluse e poi di seguito i rimedi del caso, che potrebbero pure portare ad un by-pass.Per arrivare ad ottenere ciò, però, quante reticenze ho trovato nel campo medico. E tutto ciò mi ha portato a delle amare conclusioni sul ruolo che i dottori rivestono nel nostro quotidiano. A partire dal medico di base che ormai è diventato solo un passacarte e non ha più neanche il tempo da dedicarti per approfondire le situazioni e stare ad ASCOLTARTI e cercare di capire anche quello che magari uno ha reticenze a proferire, poichè sono pressati dalla fila delle persone che attendono dopo di te... Per continuare con gli specialisti che si limitano a redigere la loro cartella senza degnarsi di instaurare un rapporto umano col paziente. E così ti ritrovi solo, ti guardi intorno e ti chiedi dove sia finito il sacro fuoco che animava i primi medici che col giuramento di Ippocrate vincolante iniziavano la professione quasi come una missione. Non tutti, chiaramente sono così disumanizzati, poichè più si sale verso le gerarchie mediche, più si trovano animi nobili che antepongono la tua persona al fatturato ed all'"efficenza" del reparto e della struttura sanitaria.
Un bell'esempio ce l'ho in mio nipote, il cui animo è gia naturalmente predisposto all'ascolto e per cui mette nel suo operare tuttà l'umanità che questa condizione di spirito comporta.
Un altro esempio ce l'abbiamo nei lettori delle nostre esternazioni. Fausto Leali, con i commenti nel suo blog ci fa capire quanta attenzione e considerazione ed amore nutre nei confronti dei suoi pazienti: già, ma lui è un cardiologo e sa cosa il cuore può sapere...
Il mio blog si fermerà per un pò.... Ritornerò più determinato di prima.

2 commenti:

  1. Ho molti amici medici, anche medici di famiglia, e molti di lto sono come Fausto. Ma so bene che questo sistema sanitario ha fatto danni enormi alla figura del medico, riducendoli spessp a dei passacarte. oggi conta solo contenmere la spesa e la prossima convenzione dei medici di medicina generale li farà diventare dei poveri impiegati con la partita iva. Ma se c'è cuore si può fare ancora bene il medico, anche in questi ospedali italiani diventati spesso solo dei protocolli. E nessuno sa più parlare o stringere una mano.

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  2. Su Emmylou sono con te.
    Per la salute ed il cuore, in bocca al lupo.
    ciao, silvano.

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