Vergano

sabato 17 gennaio 2009

I miei primi cento nastri 4

TUBULAR BELLS


All'epoca mi bastò leggere questi due trafiletti nelle recensioni di Sorrisi e Canzoni, accompagnate dalla mini cover del disco che ritagliai per i miei "lavoretti", per convincermi ad acquistare il capolavoro di Mike Oldfield. Avevo visto il film L'Esorcista, in sala cinematografica. Mi ricordo pure che il motivo iniziale,abbastanza inquietante abbinato alle immagini, mi aveva colpito,ma non abbastanza da indurmi a precipitarmi ad acquistare il nastro, come era successo per Jesus Christ Supertstar . Per me era il commento sonoro ad un film come ce ne erano tanti altri ed ancora non era così alto l'interesse per il soundtrack di un film dal punto di vista discografico. Anche se alcuni motivi tratti da film erano entrati di diritto tra le canzoni più conosciute, ancora non si era dato credito all'intero lavoro musicale di una pellicola come possibile best seller inserito nelle classifiche di vendita. Da allora, però, iniziò a crescere questa tendenza.

Ritornai ad interessarmi di Tubular bells, quando lessi che la soundtrack dell'esorcista stava avendo successo. Ma, ricordandomela non particolarmente attraente, per me, mi indirizzai verso l'opera dalla quale erano stati tratti alcuni spunti per il film. E la molla che fece scattare l'acquisto furono appunto queste "quattro righe " lette su Sorrisi. C'è da dire che ero già favorevolmente preparato ad una "suite", perchè stavo allora ricercando nella musica qualcosa in più , qualcosa che andasse oltre cioè i canonici 3-5 minuti delle canzonette, qualcosa che si avvicinasse alla musica classica, come concetto, ma che non fosse così "noiosa". E Tubular Bells fu un colpo di fulmine. Nei primi ascolti nella radio mangiacassette non potevo certo apprezzare tutte le sfumature che tale opera comprendeva, ma ne ero comunque avvinto per la variegata composizione strumentale, pur nella sua quasi monotona ripetitività. Ma quando, non molto tempo dopo, feci un altro passo importante nella mia evoluzione di ascoltatore,tutto cambiò. Potei acquistare , a buon prezzo,un mangianastri da macchina da un mio amico che mi aiutò peraltro ad installarlo sulla mia 850 Fiat...Da allora la mia sala concerti fù l'abitacolo della mia macchina. La chiamo sala concerti perchè effettivamente la resa sonora che ero riuscito ad avere, sia con la giusta predisposizione delle casse, sia ,forse, per la conformazione stessa dell'interno dell'auto avevano dell'incredibile. Andavo a sedermi sul sedile posteriore e lì venivo avvolto dalla musica che, a volume altissimo, trasformava quell'abitacolo in un paradiso sonoro. I suoni mi raggiungevano da destra, da sinistra, da davanti, ma soprattutto da dietro e questa sensazione di avvolgimento era veramente una scoperta incredibile. Oggi mi fa ridere, quasi scrivere ciò, ma vi assicuro che allora era veramente toccare il cielo con un dito poter scoprire il mondo stereofonico,dopo essere vissuti con i suoni mono di un apparecchio radio.

Tubular bells arrivò sul mio mangiacassette proprio in quel periodo e l'impatto fu strepitoso. Mi rifugiavo per delle ore in macchina e in religioso silenzio assaporavo ogni più piccola sfumatura dell'opera di Mike Oldfield. Mi concentravo sui suoni e mi lasciavo trasportare da essi , li seguivo e li assaporavo ad ogni piccola variazione sia tonale sia volumetrica (nel senso di crescendo o diminuendo audio) e gioivo all'apparire di nuovi spunti melodici che andavano ad affiancarsi, compenetrarsi, sovrapporsi, sostituire quelli che stavo già ascoltando. L'apoteosi veniva raggiunta dal momento in cui il basso, prepotentemente, prendeva in mano la suite e l'avrebbe portata fino all'esplosione finale. Dum, dudududu du du dum, dudududu du du dum; dududuu, dudu dududuuuuu e le pareti dell'auto vibravano... Quando le note squillanti delle campane irrompevano prepotentemente a ripetere il leit motiv suonato dai più disparati strumenti, ti perforavano la testa con il suo squillo acuto ed un brivido di piacere ti percorreva la schiena salendo per tutto il midollo fino al cervello per poi spegnersi gradatamente lasciandoti con una sensazione di languido piacere, mentre la pelle d'oca era alta due centimetri sulle braccia...Credo che siano state pochissime le canzoni che siano state capaci di trasmettermi questa alchimia sonora. Tubular bells ripeteva il miracolo ad ogni ascolto, se ben preparato.

Tantissime cose avrei da dire intorno a questa opera ed alle cose che mi fa ricordare. Accenno solamente al fatto che da quel momento in poi la mia auto fu il luogo deputato all'ascolto della musica da parte dei miei amici. Geo fu entusiasta del nastro; anche lui entrava in trance da pelle d'oca. Mi chiese in prestito il nastro e per un bel pò rimasi orfano di Mike. Quando me lo ritornò aveva perso la striscia di carta incollata sul primo lato...Altri innumerevoli ascolti sul mio mangiacassette confermarono che il nome dato al lettore musicale era veramente approppriato, poichè più di una volta il nastro si attorcigliava intorno alla testina di lettura e se non si era più che rapidi a bloccare il tutto si correva il rischio di smontare lo stereo per disincastrarlo e recuperare il nastro spiegazzato. Inutile dire che da allora in poi quando la testina leggeva quella parte di nastro, fuoriuscivano dalle casse dei suoni sgraziati. Fu così che "dovetti " comprarmene uno nuovo, per cui la spesa (in cassette) fu di ben 9.600 lire.

Ma , come succederà per altri titoli, (e ,come ho letto nel blog di Blue , la cosa è stata comune a molte altre persone patite di musica) per Tubular bells sono passato dal nastro, all'Lp, alla confezione Boxed che ne raccoglieva una versione rimasterizzata,al cd, al dvd ed al dvd musicale(un'altro dei must, delle cose da me predilette)e mentre ho ancora tutti gli originali delle varie uscite, del nastro purtroppo no . Quello raffigurato in alto al post non è il mio...Debbo però confessare che nessun'altra versione ha saputo mai più regalarmi le stesse sensazioni ed emozioni che la versione in nastro ascoltata in macchina aveva saputo offrirmi.

Da ultimo inserisco la scannerizzazione di un mio lavoretto (insignificante, ma esplicativo del periodo:senza internet, con la comunicazione mediatica scarsissima riguardo queste cose, mi arrangiavo a costruirmi i miei archivi...) e di un'altra copertina autocostruita da mio nipote che rivela ancora una volta il suo estro artistico e l'interpretazione cupa che diede all'opera di Mike. Inutile dire che anche per questo nastro credo di averlo influenzato.

2 commenti:

  1. Purtroppo ne ho date tantissime in ascolto agli amici...Qualcuna mi è ritornata, ma le più belle sono state consumate. Comunque ne posseggo ancora circa 250...

    RispondiElimina